Il Progetto “Sicura…mente donna”, elaborato dall’Uciim e finanziato dal DPO della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nasce dalla consapevolezza che nessun individuo può crescere come una monade individualista, con la presunzione di una illimitata libertà d’azione e di possesso sugli altri esseri umani, invadendo l’inevitabile barriera posta in essere dall’altrui libertà.
Lo stereotipo di genere, il sessismo, la violenza fisica palese e quella psicologica molto più subdola, sottile e invasiva, connotano la necessità urgente di cooperazione sociale, su tutti i piani pedagogico-formativi ed educativi, ampiamente condivisa tra tutti gli attori che si preoccupano del futuro delle generazioni in divenire.
Da questa breve analisi emerge l’importanza di centrare l’azione educativa sull’efficace fruizione di possibilità diversificate di confronto e metacognizione, su presupposti di giustizia e libertà individuale, da sviluppare, soprattutto in ambito scolastico, attraverso la divulgazione di informazione e la sperimentazione laboratoriale di buone prassi preventive per far convergere gli obiettivi inerenti la civile e democratica convivenza, rispettosa delle unicità personali nella pluralità dei contesti, in un’unica finalità, quella della valorizzazione dell’essere umano come persona autonoma, come soggetto attivo di diritto che si oppone agli squilibri sociali ed agli stereotipi di genere. Sulla base dei principi della Convenzione di Istanbul, nella piena consapevolezza dei suoi articoli fondamentali, l’Uciim ha ritenuto opportuno avviare, attraverso il Progetto “Sicura…mente donna”, un’azione preventiva diffusa e multifattoriale, organizzata e veicolata attraverso modalità molteplici ed efficaci, destinate a contesti territoriali diversificati per posizione geografica e cultura di riferimento, su 4 Istituzioni Scolastiche di 9 Regioni d’Italia, che possano garantire la trasversalità e trasferibilità del modello progettuale su tutto il territorio nazionale.
Il modello innovativo proposto dal Progetto, attraverso la peer education, individua la Scuola come luogo idoneo per generare il cambiamento culturale in termini di prevenzione e sensibilizzazione alla violenza di genere. Pertanto le azioni proposte si configurano come piste di azione replicabili da diffondere come buone pratiche, ad alto tasso di trasferibilità e duplicabilità, attraverso un’opportuna contestualizzazione nelle diverse realtà territoriali locali e nazionali attraverso l’istituzione di una banca dati del Gold Practices contro ogni forma di violenza di genere.
Sono previsti laboratori di “narrazione” e “autobiografia cognitiva”, cineforum, elaborazione di cortometraggi, poster e spot pubblicitari, laboratori sportivi.
L’efficacia e l’efficienza della proposta progettuale rimanda alla necessità di una formazione integrata e multidisciplinare per fornire a tutti i soggetti coinvolti (alunni, docenti e genitori) una visione comune fondata sulla cultura di genere come prospettiva unitaria nelle azioni di contrasto ad ogni forma di violenza. A tal fine, per rendere fattibili i percorsi, si prevede un modello di rete integrata (L. 107/2015, comma 70 e ss.) che miri alla long life training rispetto ai diversi aspetti che afferiscono al fenomeno della violenza di genere.
Il Progetto si propone di conseguire i seguenti risultati:
- accrescere la consapevolezza della distinzione tra genere e sesso, delle differenze di genere, del legame tra differenze di genere, ruolo e stereotipi
- riconoscere, da parte di ogni forma di genere , con particolare a quello femminile, il peso dei condizionamenti sociali, attraverso la ricostruzione dei fatti ed eventi storici che hanno caratterizzato la lotta per l’acquisizione da parte dei diritti fondamentali di tutti i cittadini
- Sostenere la produzione di materiali da parte degli studenti e delle studentesse, coerenti con le linee programmatiche interne al Piano triennale dell’offerta formativa di ogni Istituto scolastico partecipante